Meccanismi Manifesti è un laboratorio di dibattito collettivo che intende problematizzare diverse tematiche urbane a partire dalla città di Genova, per poi tradurre in forma grafica le istanze, le questioni e le proposte emerse durante il lavoro. Il progetto si sviluppa su più giornate durante l’anno, e ogni giornata è dedicata a una tematica specifica.
Il formato del laboratorio prevede una parte di autoformazione e dibattito, seguita da una parte di produzione grafica partecipata. Attraverso il coinvolgimento di realtà e persone che per studio, attivismo e lavoro mettono in discussione le criticità dello spazio urbano e della rappresentazione, si intende attivare una modalità di scambio orizzontale con chi partecipa al laboratorio. I contenuti si traducono graficamente per condensare le intuizioni nate all’interno del dibattito e produrre una serie di manifesti sul tema.
Genova è il caso studio del laboratorio: una città in cui negli ultimi anni sono cambiate le dinamiche urbane e che, a fronte di un aumento consistente di capitali e fondi pubblici sul territorio, vede un aumento della marginalizzazione sociale e una riduzione dei processi democratici nella progettazione del bene collettivo.
Turistificazione, eventi, grandi opere, diritto alla casa, fruizione dello spazio pubblico, accesso alla cultura sono tematiche complesse che riguardano direttamente chi vive la città, e quindi necessitano di un approccio critico. Per fare questo, il laboratorio rivolge lo sguardo verso l’esterno, fuori Genova, coinvolgendo realtà che hanno già affrontato queste tematiche. Lo scopo è mettere le loro esperienze in relazione con chi questa città la vive e si misura con le nuove dinamiche urbane e le conseguenti derive di esclusione.
L’intenzione è quella di generare un laboratorio permanente sulla città di Genova, individuare le criticità correlate alla comunicazione e alla trasformazione del territorio, costruendo un archivio aperto che proponga visioni e possibili alternative di significato.